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English to Italian: Chronic Renal Failure General field: Medical Detailed field: Medical: Health Care
Source text - English Chronic kidney disease (CKD) is defined as progressive
and irreversible loss of renal function. The spectrum
of CKD ranges from proteinuria to elevated serum creatinine,
representing a decrease in the glomerular filtration rate
(GFR), and finally complete loss of kidney function, that is,
end-stage renal disease (ESRD). According to the National
Kidney Foundation Kidney Disease Outcomes Quality Initiative
(K/DOQI), CKD is classified into stages 1 to 5, based
on GFR and irrespective of the underlying etiology. In stages 1 and 2, in which GFR is more than 60 mL/1.73 m2 per minute, evidence of kidney damage, such as proteinuria, hematuria, or other abnormalities in blood,
urine, or imaging tests, must be present to meet the diagnostic
criteria of CKD. Additionally, evidence of kidney damage
must be present and persistent for at least 3 months to differentiate
CKD from acute kidney injury.
CKD is a worldwide public health problem. First, in the
United States, the prevalence of CKD estimated by population-
based studies is about 20 million people. Many people
with CKD will progress to kidney failure and require dialysis
or a kidney transplantation. ESRD is the term used in the
United States to describe people with kidney failure who are
eligible to receive either dialysis or a kidney transplantation.
Trends in the incidence and prevalence of ESRD suggest a
continuing increase in the numbers of patients requiring
care at least for the next few decades. Care
of the ESRD patient is costly, accounting for $23 billion
(6.4%) of the U.S. Medicare budget in 2006. Second, elevated
serum creatinine has been increasingly recognized
as an independent risk factor for cardiovascular disease
and death. Thus, classification of CKD will identify the
patient at risk not only for renal loss but also for decreased
survival.
During the evaluation of CKD, every attempt should
be made to arrive at the specific cause of kidney disease.
Laboratory measurements of the serum creatinine concentration
over a period of time (at least 3 months) will help
differentiate between acute kidney injury and CKD. Renal
biopsy is the most specific tool to reach a definitive diagnosis
and guides treatment of the underlying cause, assessment of
the prognosis, and determination of suitability for kidney
transplantation. However, the procedure itself has potential
complications, and clinical information, including present,
past, and family histories, serology, examination of the urine
sediment, and renal imaging may be sufficient to provide a
conclusive diagnosis.
Translation - Italian L’insufficienza renale cronica (CKD) è definita come una perdita progressiva ed irreversibile della funzionalità renale. Lo spettro della CKD varia dalla proteinuria all’aumento della creatinina sierica, che riflette la diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare (GFR), fino alla perdita completa della funzione renale, ovvero la malattia renale in fase terminale (ESRD). Secondo la National Kidney Foundation Kidney Disease Outcomes Quality Initiative (K/DOQI), la CKD viene classificata in stadi che vanno da 1 a 5, in base al valore del GFR indipendentemente dall’eziologia sottostante. Negli stadi 1 e 2, in cui il GFR si mantiene superiore ai 60 mL/1.73 m2 al minuto, è necessario evidenziare il danno renale, in termini di proteinuria, ematuria o altre alterazioni nel sangue, nelle urine o alla diagnostica per immagini, per soddisfare i criteri diagnostici della CKD. Il danno renale evidente, inoltre, deve essere presente e persistente per almeno 3 mesi per distinguere la CKD dal danno renale acuto.
La CKD costituisce un problema di sanità pubblica in tutto il mondo. In primo luogo, la prevalenza dalla CKD negli Stati Uniti, stimata in base a studi di popolazione, interessa circa 20 milioni di individui. Molti pazienti con CKD progrediranno verso l’insufficienza renale e necessiteranno di dialisi o di un trapianto renale. Negli Stati Uniti, il termine ESRD viene impiegato per descrivere quei pazienti con insufficienza renale candidati al trattamento dialitico o al trapianto renale. I trend nell’incidenza e nella prevalenza della ESRD suggeriscono che, almeno nei prossimi decenni, si verificherà un continuo aumento del numero di pazienti che necessiteranno di assistenza medica per questa condizione. L’assistenza medica del paziente con ESRD è costosa: nel 2006 è stata stimata una spesa di 23 miliardi di dollari, pari al 6.4% del budget del programma statunitense Medicare. Inoltre, l’aumento della creatinina sierica è ormai sempre più riconosciuto come un fattore di rischio indipendente di malattia e mortalità cardiovascolare. In tal senso, la classificazione della CKD deve identificare il paziente a rischio non soltanto in termini di perdita della funzione renale ma anche in funzione della ridotta sopravvivenza.
Durante la valutazione della CKD, è necessario tentare in ogni modo di accertare la causa specifica della malattia renale. Il dosaggio della concentrazione sierica della creatinina nell’arco di un determinato periodo di tempo (almeno 3 mesi) può aiutare a porre una diagnosi differenziale tra danno renale acuto e CKD. La biopsia renale è la metodica più specifica per ottenere una diagnosi definitiva e per orientare il trattamento della causa sottostante, la valutazione della prognosi e la decisione di un possibile trapianto renale. Tuttavia tale procedura non è esente da possibili complicanze, e per questo per giungere ad una diagnosi definitiva può essere sufficiente utilizzare i dati clinici, inclusa l’anamnesi prossima, remota e familiare, i risultati sierologici, l’esame del sedimento urinario e lo studio per immagini del rene.
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